Le stories stanno cambiando la storia dei social!
Non so se sta succedendo solo sul mio profilo o se l’avete notato anche voi ma negli ultimi mesi sembra proprio che nessuno abbia più voglia di pubblicare niente sui social network.
Dopo anni di sfrenata e compulsiva condivisione di foto ai piatti di carta stracolmi di “maionesate” degli aperitivi, di Magnum di Vodka del discount con annesso scontrino da 123.500 mila euroS, sembra che la voglia di lasciare indelebili ricordi sulle nostre bacheche sia inaspettatamente finita (sotto certi aspetti, per fortuna!).
Eppure il buon Mark ci ha provato in tutti i modi, prima i ricordi delle cose postate anni prima, poi le dirette ma niente…
Cosa sta succedendo?
Essendo il mio lavoro concentrato molto sull’uso dei social mi sono posto delle domande necessarie e ho cercato di darmi delle risposte e forse ho capito quello che a grandi linee sta succedendo sulle due maggiori piattaforme di “spettegolamento” e ostentazione del pianeta (Fb e Instagram chiaramente).
Sono arrivate le Stories!
Dal 22 Febbraio di quest’anno (torna quindi anche come tempistica della mia tesi), grazie alla fantastica trovata di inglobare le due principali funzioni di Snapchat (discorso già affrontato in un nostro vecchio articolo), prima su Instagram e poi su Facebook, sono arrivate le Stories.
Cosa hanno di tanto speciale queste Stories?
In sostanza sono mini-video da 20 secondi (o foto) che si auto-distruggono dopo 24 ore e forse possiamo fermarci proprio qui (senza dover aggiungere mille filtri totalmente inutili come le orecchie da coniglio o gli occhi da gattone).
Il fatto che dopo un giorno esatto quello che abbiamo pubblicato venga rimosso per sempre da ogni parte del web è probabilmente ciò che sta cambiando le carte in tavola.
Non vi nego che ci ho messo almeno due settimane a trovarne l’utilità ma poi sono entrato nel gioco ed ho capito.
I profili social sono ormai il nostro biglietto da visita, la nostra presentazione agli occhi degli altri e di sicuro intasare bacheche di materiale inutile e spesso veramente troppo “leggero” non era un bene per la nostra immagine web (che praticamente per tantissimi di noi spesso viene assunta come quella reale).
Le storie ci permettono di non lasciare segni permanenti di “seratone indimenticabili” o di foto “no filter” (sia per i make-up che per i contenuti trash), non c’è più bisogno quindi di dare così tanta importanza a quello che postiamo, che scriviamo e che diffondiamo in rete…tutto scompare per sempre entro un solo giorno (tranne per il povero Guè Pequeno).
Perché dovremmo diffondere un contenuto “indelebile” (che richiede spesso ricerca di cosa scrivere, filtri da applicare, posizione impeccabile del viso e del sorriso) che potrebbe avere ripercussioni sui giorni successivi quando possiamo sparare nell’internet qualcosa che non ha ripercussioni e soprattutto ci permette di vedere chi l’ha visto?
Forse ho già scritto troppo e non so quanti di voi utenti coraggiosi siete riusciti a sopportare fino a qui quindi vi lascio la mia conclusione…
Non sappiamo quale sarà il futuro delle nostre amate community (quanto è anni 2000 la parola community?) ma di sicuro stiamo imparando a costruire il nostro “biglietto da visita social” con sempre meno contenuti futili (spostati quindi nella sezione auto-distruzione) e sempre più foto di momenti costruiti ad hoc per mostrare il lato più plastificato e pseudo-felice di noi stessi agli altri.